🤍🤍🤍🤍/5
Genere: Erotico. Dark romance con trigger warning
Lunghezza stampa: 462 pagine
TRAMA e AVVERTENZE:
Questo libro non è per i moralisti né per chi cerca consolazione. Ti scandalizzerà, ti farà arrabbiare, forse ti farà schifo o forse ti piacerà più di quanto tu sia disposto ad ammettere.
Hai davvero il coraggio di andare fino in fondo?
TRAMA:
Mi chiamo Ambriel Mary Fulger e vi chiedo scusa per quello che andrete a leggere in questa tesiAvevo conosciuto “Il Figlio del Male” prima ancora che venisse catturato. Mi aveva osservata, studiata e minacciata, riuscendo a farla franca ogni volta. Io dovevo conoscerlo, scoprire perché mi avesse inseguita ma mai uccisa. Dovevo capire cosa si nascondesse dietro quell’aspetto innocente, quasi angelico.
Riuscii a intervistarlo.
Mi permise di scrivere la sua storia, scavando nel suo passato, fino a prima che i semi del male germogliassero.
Ero andata nei posti in cui si diceva avesse commesso i crimini, ero entrata in stanze e scantinati che, secondo la polizia, in altri momenti, non erano stati altro che mattatoi e, mentre ripercorrevo i suoi omicidi, l’aria intorno a me pareva trasformarsi in una nube tossica che voleva soffocarmi.
Lui mi aveva dato la caccia, ma io mi ero intrappolata con le mie stesse mani.
Eppure, avrei dovuto capirlo…
Fin da bambina, avevo compreso di poter percepire le emozioni umane e, quando mi ero trovata faccia a faccia con l’animo oscuro di quel ragazzo, mi ero resa conto di non poter sentire le sue.
Kyan Isador, invece, poteva controllare la mente di chiunque… eccetto la mia.
Mi chiamo Ambriel Mary Fulger e, se questa storia è una condanna o una liberazione, lo lascio decidere a voi. Sappiate, però, che una volta entrati in questo mondo, non potrete più uscirne. Così come io non sono più riuscita a fuggire da lui.
Un’anima forgiata per portare alla distruzione di tutto ciò che era sempre esistito contro una ragazza pura e docile.
L’emblema del male e la verginità.
Niente potrà ostacolarlo… eccetto lei.
Niente potrà scalfirla… eccetto lui.
AVVERTENZE
Contiene argomenti potenzialmente disturbanti e potrebbe non essere adatto a tutti i lettori. Sono presenti scene di violenza esplicita, rapporti sessuali di dubbio consenso, un forte contenuto blasfemo e anticristiano. Se sei una persona facilmente impressionabile o sensibile a questi temi ti consiglio di valutare con attenzione se proseguire con l'acquisto. Per una descrizione dettagliata delle tematiche trattate, invito a consultare le avvertenze complete nelle prime pagine. Siate consapevoli dei vostri limiti e delle letture che scegliete.
RECENSIONE: contiene lievi SPOILER
Piacevolmente sorpresa di aver letto delle avvertenze giustificate, ultimamente se ne vedono per ogni minima cosa, giusto per tutelare l'autore, più che il pubblico, ma in questo caso le approvo e mi sento di consigliare questa lettura a un pubblico di età superiore ai 15/16 anni.
L'ho trovata una lettura avvincente e piacevole, mi ha da subito coinvolta e la parte ''thriller'', con la dinamica serial killer- psicologa forense, mi ha catturata senza scampo.
Una lettura di quasi 500 pagine consumata in un solo giorno, direi che, a prescindere dalle critiche che andrò a fare, può comunque considerarsi una vittoria.
La scrittura è scorrevole e permette di entrare facilmente nei punti di vista dei vari personaggi.
La storia tra i due è ovviamente tossica, come disturbato è il protagonista e non si discute, ma l'autrice porta argomentazioni che ti fanno pensare e dubitare, mettere in discussione e rivalutare.
La scena della violenza mi ha un po' infastidita (come era giusto che fosse), ma non tanto per la crudezza della descrizione, quanto, forse, per il fatto che lei fosse vergine.
Le immagini degli omicidi, per quanto cruente, non mi hanno destabilizzata, lasciandomi invece a riflettere sul perché un assassino possa decidere di togliere la vita a dei bambini e, in questo caso, credo fosse più un atto d'amore estremo, che una vera e propria intenzione di ucciderli, come se lasciarli senza genitori, fosse peggio che privarli del respiro (punto di vista mio, personale).
Gli episodi e le tematiche legate alla Chiesa, mi trovano assolutamente d'accordo, su tutta la linea, col pensiero dell'omicida (forse pure io sarei da rinchiudere, ma ho apprezzato ogni singola corda che si alzava verso il cielo).
Fino a una buona metà del libro, quindi, l'ho trovato estremamente avvincente e coinvolgente ma...
Il 'ma' c'è e mi duole ammetterlo.
Premetto che non ho letto il volume precedente perché si era detto che questo fosse autoconclusivo e che, nonostante avesse alcuni riferimenti al primo, si potesse leggere in autonomia, quindi a questo mi attengo.
C'è un momento esatto in cui il thrille-psicologico-dark-darkromance, diventa improvvisamente un mezzo fantasy.
La cosa mi ha disturbata assai: riferimenti ad Alastor, all'Apocalisse, all'Anticristo, tutto buttato lì a giustificare l'ingiustificabile, perché solo inserendo la componente 'eh ma davvero non era umano, ecc', si poteva arrivare al lieto fine tra i due protagonisti.
Mio punto di vista e ribadisco senza aver letto il primo.
Si accenna a dei poteri angelici in tutta la discendenza della protagonista, come ai poteri demoniaci della discendenza di lui, senza approfondire o permettere al lettore di capire che piega abbia preso il racconto, che fin quasi alla fine era sembrato un semplice thriller psicologico un po' dark.
Mi sono ritrovata a storcere il naso alle reazioni finali di lei; se fosse finito come avrebbe potuto, evitando le ultimissime pagine, avrei potuto comprendere, addirittura piangere, perché non sarebbe stato il finale che avrei voluto, ma sarebbe stato giusto e coerente, mi avrebbe lasciato il vuoto tipico della 'buona lettura' che finisce, invece, il ritrattare della protagonista (che dovrebbe essere quella angelica), il suo tirar fuori le unghie per entrare ad Alcatraz, mi ha lasciata con una sensazione ai limiti del ridicolo.
Per quanto capisca il concetto di 'non c'è bene senza male' e quindi non condanni il suo cambio di fazione, non capisco come possa essere così violenta con le guardie, ad esempio, senza nemmeno una riflessione empatica al riguardo.
Capisco la fretta e la disperazione, l'amore ecc, ma davvero dopo che l'ha menata per tutto il libro, su quanto lui fosse cruento, adesso ficca una spina nell'occhio a uno, costringendolo alla morte per avvelenamento senza porsi la minima pippa mentale? Fosse umana va bene, fosse solo una donna innamorata o affetta da ibristofilia, avrei capito, ma in questo caso lei dovrebbe essere luce nell'ombra, invece si riduce a ombra lei stessa.
Ci sono due cose in particolare che ammetto mi hanno fatta scoppiare a ridere da sola come una scema, e mi perdonerà l'autrice ma, pur dicendolo con tono scherzoso o antipatico (dipende dai punti di vista), ritengo che possano essere critiche costruttive.
Partiamo dal presupposto che il padre di lei è il super estremo capo della difesa degli Stati Uniti d'America ecc...le mette delle guardie super addestrate alla porta per controllarla e sti emeriti idioti la portano a una festa, durante la quale un cecchino spara sulla folla a un centimetro da lei e...loro dove ca**o erano? Lei fa in tempo a chiamare l'ambulanza prima che loro arrivino, mentre dovrebbero starle accanto.
Inoltre loro staranno di guardia alla porta...alla porta, ma la chiunque entrerà e uscirà a suo piacimento dalla finestra 😅 tipo sempre, a ogni ora del giorno e della notte. In un occasione lei viene accoppata, rapita, frustata, addormentata con una siringa e riportata in camera, senza che gli idioti se ne accorgano??? Credo sia oltre che un po' forzato, anche un insulto verso la professione degli incaricati alla sicurezza.
L'anello. L'anello... trovata interessante, ma sviluppata in modo assurdo. Anzitutto se il veleno si attiva col sangue, lo si può tranquillamente tagliare con una tenaglia, pinza o strumento apposito che hanno in qualsiasi oreficeria o banale ferramenta, qui forse ci stava meglio un oggetto impregnato di magia oscura, o qualcosa che riprendesse in maniera più degna la natura demoniaca di lui.
Non lo so, ma a me quella scena ha fatto sbellicare. Carino il fatto che lei decida di tenerlo nonostante tutto, ma mi auguro sia stata una scelta, perché se la verità è che non sapeva come toglierlo, allora mi scade tutto il personaggio.
Mi dispiace per l'amica, Deva, caratterizzata malissimo. Ogni volta dice alla protagonista che le è amica, che ci sarà, qualsiasi scelta farà. Okay, va bene, le vibes di una grande amicizia ci sono, ma è come se dovesse dirlo ogni volta per dimostrare il loro legame, non c'è uno show don't tell che esprima la cosa e, vista la natura psicologica del libro, un po' mi ha dato fastidio.
Il fidanzato, sto povero Cristo che mi aspettavo sarebbe morto male da un momento all'altro 😅 Lei ha chiuso con lui, lei lo sa, ma lui no, Lui è rimasto alla pausa di riflessione e nessuno lo ha avvisato che la sua tipa al momento si fa spazzare da un demone, okay che lo scoprirà al tg, ma almeno una telefonata...cioè questo ti aveva invitata a vivere in un castello, per Dio! Un minimo di rispetto.
Apprezzo la figura del padre e molte figure son ben caratterizzate, non entro nel merito di giudicare i genitori di lui perché la loro storia viene sicuramente approfondita nel primo volume e sarebbe inutile dire che qui del loro rapporto si capisce appena il necessario, ma ci sta.
Nel complesso, nonostante le mie osservazioni, mi è piaciuto moltissimo, ma secondo me si poteva osare il finale controcorrente e spiazzare tutti.
Ritengo un libro di questa portata difficilissimo da scrivere e apprezzo l'autrice per esserselo portata a casa benissimo. Benissimo, ma può senz'altro fare di più.
Non voglio smontarla, ma incoraggiare, perché chi arriva alle fiamme dove è arrivata lei, destreggiandosi tra le braci, può tranquillamente mirare all'inferno.
E io ci sarò...
per leggerla ancora.
4/5 meritato