lunedì 6 marzo 2023

🤍Il buio non ha lacrime

Editore: ‎ Dark Abyss Edizioni; 1° edizione (15 giugno 2022)
Lingua: ‎ Italiano
Autore‏: ‎ Samuele Fabbizzi
Lunghezza stampa‏: ‎ 218 pagine




🤍🤍
TRAMA
Virginia è tanto bella quanto fragile e instabile: aggressiva, sfrontata, ninfomane, insicura, infelice. Il più atroce dei traumi l'ha lacerata da bambina e lei, a fatica, costruisce la sua vita un giorno dopo l'altro su basi traballanti e malate. Convive con il suo compagno / non compagno autolesionista, che lei maltratta, e inanella rapporti tossici e perversi, rifiuta le mani tese e riconosce la propria abiezione finché, un giorno, sulla sua strada, non si palesa di nuovo il volto di tutti i suoi incubi: il lupo cattivo che le rubò l'innocenza. E lei non può a fare a meno di seguirlo nella sua tana.


RECENSIONE
Non sono abituata a inserire la trama nelle mie recensioni, ma in questo caso lo ritengo opportuno. Bisogna premettere che il libro potrebbe essere disturbante per alcuni e di certo è qualcosa che vi invito a leggere da maggiorenni. Non incuriositevi, credendo che sia un bello spicy da leggere comunque, qualcosa di forte, ma abbordabile per la vostra età. Il suo disturbante non sta nel sesso quanto nelle tematiche che affronta; quindi, se non siete maggiorenni (e anche qualcosa di più), fidatevi di Sorex e lasciate perdere.
Detto questo cosa penso?
Il libro è ben scritto e mi complimento con la casa editrice per l'editing, non ho trovato refusi o problematiche comuni negli esordienti, segno evidente che alle spalle è stato fatto un bel lavoro anche dalla c.e.
L'autore ha una bella scrittura e riesce a tenere il ritmo benissimo, non annoia mai e riesce a cambiare spesso pov e anche storia. Nel libro troviamo più storie nella storia. Non dirò qui quali per evitare spoiler.
Dovessi concentrarmi solo su come è stato scritto oggettivamente dovrei dare quattro stelle, il problema è che mi ha turbata molto il messaggio che passa. Sono quasi certa che l'autore volesse sdoganare certe pratiche, invece a mio parere le ha rese solo più ambigue e riprovevoli. Se l'intento era appunto di rendere il bdsm una pratica di cui non aver timore, cancellare i tabù che girano intorno ad essa, mi dispiace dire che qui si ottiene il risultato contrario.
Il bdsm è basato SEMPRE e comunque su un principio di consensualità e fiducia, il controllo teorico è di chi sottomette, ma l'ultima parola è del sottomesso. Proprio la fiducia è la parola chiave. Il ''padrone'' non farà mai nulla che il sottomesso non voglia e quest'ultimo ha SEMPRE la possibilità di fermare il gioco. Esistono delle safeword apposta per questo motivo. Del libro si possono apprezzare le tematiche dei ''problemi'' mentali. Abbiamo traumi irrisolti, anche appartenenti a molti anni prima, in tutti i personaggi.
La mente di ognuno li affronta come può: alcool, autolesionismo, sesso, autodistruzione generale. Non sto a sindacare su questo tipo di scelte, perché con credo che l'obbiettivo fosse di fare la morale a qualcuno, quanto di far VEDERE cosa effettivamente possa succedere nella nostra testa se abbandonati al caos. Quello che però posso dire è che i bambini non si toccano. MAI. Non c'è giustificazione. MAI.
La vittima che perdona, comprende, compatisce il carnefice non è un messaggio che deve passare. MAI.
Avrei potuto apprezzare il libro, la trama, l'idea, la scrittura, tutto, ma una frase alla fine del libro mi ha fatto ritrattare tutto completamente.





Spoiler:



La vittima bacia il carnefice, il bacio che rappresenta purezza, amore, perdono.
Avrebbe potuto andare avanti con la sua vita, dopo aver avuto la spiegazione che agognava da anni, ma che senso ha dire ''tu sai di avermi traumatizzato '' per poi baciarlo prima di andarsene, equivale a un perdono.
Non lo accetto, se una persona con inclinazioni di per sé violente dovesse incontrare un volume simile, potrebbe trovare in questo le giustificazioni a commettere atti decisamente poco raccomandabili.
È davvero un peccato.


<<Il rapporto fra schiavo e padrone va al di là del raziocinio>> cit. (sì, ma no. se tui dico stupra un bambino, tu hai il DOVERE di dirmi di no, la Responsabilità di dirmi di no)


<< Le aveva distrutto l'esistenza ma le aveva dato anche modo di accedere alla piena consapevolezza di sé>> cit. (la frase avrebbe dovuto finire a ''distrutto l'esistenza'')


Mi dispiace, riconosco nell'autore un potenziale incredibile, posso esaminare la mia persona arrivando a credere di non aver capito il senso, ma questa è la mia opinione. Certe tematiche è bene affrontarle, anche quelle crude che riguardano la follia di un omicida o la disperazione di un autolesionista ecc. ma non si perdona uno stupro.

1 commento:

  1. Analisi ben fatta, leggendo la trama già avevo intuito qualcosa e infatti... La penso anche io come te, purtroppo molte vittime sono sicure del carnefice, forse avrebbe dovuto passare questo.ma purtroppo credo che mo

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