martedì 21 marzo 2023

🤍Prigioniera degli inferi

    Autore: Lianyu Tan
    Editore: ‎ VIRGIBOOKS (25 settembre 2021)
    Lunghezza stampa: ‎ 328 pagine
    Genere: Romance F-F, 
    Retelling ADE e PERSEFONE

  • 🤍🤍🤍L'AUTORE
    Principesse rinchiuse nelle loro torri. Eroine in catene. Racconti di rapimenti, sofferenze e passioni ardenti. Queste sono le storie che da sempre hanno catturato l'immaginazione di Lianyu. Nelle sue oscure storie d'amore lesbiche, la paura può trasformarsi in amore, i mostri possono trovare la redenzione e la bellezza soccombe sempre di fronte al male...
    Lianyu è nata in Malesia, ma ora vive in Australia con sua moglie e due gatti. Ama ascoltare le sue lettrici e questa è la sua prima opera in assoluto che, non appena pubblicata, ha conquistato le lettrici di lingua inglese.
LA TRAMA
Ma vi siete mai chieste come sarebbe andata la storia... se...
SE il dio degli Inferi fosse stata in realtà una DEA bellissima e vendicativa?
SE Persefone l'avesse odiata con tutta sé stessa, ma ad un certo punto avesse cominciato ad accorgersi che, dietro quella dea spietata e terribile, si nascondeva una donna con dei sentimenti degni di passare alla storia?
SE Ade fosse arrivata ad amare la sua sposa al punto da essere disposta a lasciarla andare e tornare sulla terra che Persefone amava tanto?
Ade non è una divinità come un'altra. È una DONNA, che è stata bistrattata dai suoi fratelli e sbattuta a governare il Regno degli Inferi. Una donna che ha dovuto costruirsi una corazza, che solo Persefone sembra in grado di scalfire.

RECENSIONE
    Sono combattuta nel recensire questo libro. È ben scritto e per chi è stufo dei soliti retelling su Ade e Persefone e vuole una nuova versione, allora trova un buon compromesso. Personalmente ho trovato alcune scelte non nei miei gusti personali. Trovo che lo stupro non vada MAI giustificato, MAI. Trovo che sia aberrante il fatto che perché sia una donna a compierlo, nei confronti di un'altra donna, allora il messaggio che passa è ''ma si...va beh'' NO! Senza consensualità è tutto sbagliato SEMPRE E COMUNQUE. Ci può stare la situazione in cui una delle due figure dica di no per orgoglio, ma magari sia lei la prima a desiderare un rapporto, magari anche violento, magari in un contesto particolare, magari si oppone proprio per ottenere quel tipo di situazione, ma traspare la consensualità. In questo caso abbiamo una ragazza in lacrime in un contesto nel quale vorrebbe solo essere da un'altra parte. Apprezzo l'avvertimento di una lettura consapevole. A me non disturba la scena di sesso, non disturba per nulla e ho letto e apprezzato di peggio, quello che mi disturba è che con una prerogativa del genere perde di significato l'intero libro.
    Qui non abbiamo una crescita del personaggio di Persefone, sicuramente c'è una bella crescita di Ade, ma di Persefone non sapremo mai se si tratti di amore o Sindrome di Stoccolma. È un peccato perché il libro mi è piaciuto per l'idea, ma non posso perdonare questa scelta.
    In più mi sento di dire che sia tutto un po to much:
    Demetra è l'incarnazione del male assoluto, ma ogni Dio ha il suo ruolo e lei qui va decisamente oltre al suo, non in senso positivo, ha un'ignoranza che non dovrebbe appartenere agli Dei. Comprendo l'amplificare le emozioni proprio perché si parla di creature superiori, ma questa è una madre di merda, narcisista (nel senso medico del termine) che non ha una crescita e non è giustificabile in nessun modo.
    Crono??😂 il temibile Crono ridotto a un caro nonnino allo spizio, che vai a trovare per una partitina a scacchi in cui riesce ancora a batterti, ma magari non si ricorda chi sei...
    Mi sta in ...*antipatia questo libro perché DAVVERO aveva del potenziale, ma secondo me è stato snaturato e portato a un livello più basso, non a causa della scrittura, ordinata e piacevole, ma proprio delle scelte dell'autrice.
    Detto questo se non avete problemi come me, con questo tipo di tematiche, potrete trovarlo piacevole.
    Non mi sento di sconsigliarlo, ma temo sempre che trame del genere possano avere conseguenze su un pubblico più ''debole'' e portarli a credere quanto certe cose siano perdonabili o addirittura comprensibili, quando non è e non sarà mai così.

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