venerdì 20 giugno 2025

Valleyknight: The Hunter and the Pirates (Valleyknight World)


 Autore: Lisa Saporito
Genere: Romantasy
Target: 16-18 anni (ne ho di più, e mi è piaciuto un sacco)
Serie: Valleyknight World

*ogni libro della serie è autoconclusivo.

#poliamore #foundfamily #pirati #newadult #anciensecret


Trama:
Raven ha da sempre vissuto sulla Vendetta, l’aeronave di Cacciatori più famosa di tutto il Continente e delle Isole della Repubblica, ma il suo sogno più grande è quello di poter toccare terra almeno una volta. Dopo un altro fortunato abbordaggio, la ragazza, lasciata sola a custodire l’aeronave, si ritrova a bordo i pirati gemelli Kidd, intenti a trafugare nella cabina di sua zia e, vedendo in loro un’occasione di fuga, stringe un patto: li aiuterà a trovare la mappa che conduce alla Black Jackal, una misteriosa aeronave capace di solcare sia i mari che i cieli, se loro l’accompagneranno a visitare la terraferma.

È l’inizio di un’avventura che li porterà oltre i confini del cielo e della terra, e, forse, anche del proprio cuore, mentre nell’ombra un antico segreto sta per venire a galla.
Cambiare significa perdere una parte di se stessi per compiacere qualcun altro, e io non voglio essere compiaciuta, ma accettata!

Da“Valleyknight – The Prince and the Thief” e “Valleynkight – The Lady and the Butler”, il capitolo finale di questa trilogia autoconclusiva.

Recensione:
❤❤❤❤❤

In un panorama narrativo sempre più saturo di saghe fantasy a struttura verticale, dove l’azione spesso cannibalizza introspezione e linguaggio, Valleyknight: The Hunter and the Pirates si impone con sorprendente maturità come l’atto finale di un viaggio profondo e vibrante, non solo nella finzione di un mondo steampunk sospeso, ma anche – e soprattutto – nell’animo di una protagonista tormentata dalla sete di verità, di giustizia e di libertà.

A firmare questo romanzo è Lisa, giovane autrice italiana classe 1996, che conclude con questa opera la saga ambientata nel “Valleyknight World”.
Il suo stile narrativo affonda le radici nel fantasy classico e avventuroso, ma guarda con intelligenza al presente, integrando una sensibilità più adulta, un ritmo moderno, e una profonda consapevolezza dei dilemmi morali contemporanei. Pesca nel mondo Disneyano, tra cartoni e film celebri che hanno caratterizzato la nostra infanzia e li riporta al presente, con forza, maturità, ma senza perdere quelle sfumature che coccolano l'anima.
Non siamo, insomma, di fronte a una semplice avventura piratesca: Valleyknight è un romanzo di formazione, un trattato non detto sulla responsabilità, e un elogio sofferto al diritto di scegliere.

La protagonista, Raven è il cuore pulsante del romanzo. Giovane Cacciatrice cresciuta sulla nave volante “Vendetta”, vive costretta sotto la tutela ferrea e possessiva della Capitana Rosy de Terwin, una figura materna ambigua, tanto salvifica quanto oppressiva. Raven sogna la terraferma, il mondo là fuori, ma si ritrova prigioniera del cielo, della sua identità celata e di un passato che non ha scelto. Il conflitto interiore della protagonista – tra obbedienza e ribellione, tra amore e libertà, tra lealtà e consapevolezza morale – è il motore che alimenta l’intera narrazione, e viene raccontato con una voce narrante sincera, lucida, ironica e dolente al tempo stesso.

Il mondo costruito dall’autrice è uno dei punti di forza più evidenti del romanzo: un universo coerente, affascinante, abitato da aeronavi, pietre-di-luna, owlcat, taverne sotterranee e città fluttuanti. Sono ambienti nuovi, ma comunque famigliari se si hanno letto i libri precedenti.

Il tutto è descritto con un equilibrio ammirevole tra ricchezza visiva e senso del ritmo, evitando l’eccesso espositivo tipico di molta narrativa fantasy contemporanea. C’è una grande attenzione alla coerenza interna, ma anche un amore palpabile per i dettagli – dai piccoli rituali di bordo alla liturgia delle canzoni dei Cacciatori, fino agli odori delle spezie nei mercati di Valleyknight – che rendono questo universo narrativo profondamente vivido e credibile.

I riferimenti con il resto della saga ci sono, ma sono ben strutturati e, se non si sono letti gli altri libri non si ha il senso di lacuna, ma spinge ad andare a leggere il resto di Valleyknight World, incuriositi.

L'intreccio narrativo si sviluppa su un asse chiaro ma sorprendente: l’incontro con Kidd, l’infiltrazione tra i Pirati, e molti altri episodi che ometto per evitare di spoilerarvi troppo.

Raven. Il percorso dell’eroina è graduale, coerente, mai forzato: ogni conquista comporta una perdita, ogni scoperta una frattura. In questo senso, l’autrice è onesta con la sua protagonista: non le risparmia né il dolore, né il peso delle conseguenze.

I personaggi secondari arricchiscono la narrazione con personalità ben tratteggiate: la dolcezza silenziosa di Anthony, l’ironia di Julius, la durezza leale di Resha – la “nonna” non biologica ma spirituale – e soprattutto Kidd, due volti della stessa medaglia, incarnazione della contraddizione e dell’ambiguità. Anche Rosy, l’antagonista-madre, sfugge alla bidimensionalità: spietata, sì, ma umana, vulnerabile, ferita.
Il romanzo, in fondo, racconta di relazioni complicate e non risolte, dove l’amore si confonde col controllo e la protezione diventa gabbia.

Sul piano stilistico, la scrittura è agile, visiva, fortemente immersiva. L’uso della prima persona rende la voce di Raven onnipresente, quasi diaristica, ma mai eccessivamente adolescenziale. C’è freschezza nei dialoghi, ritmo nelle scene d’azione, e un uso dosato del monologo interiore che accompagna il lettore nel lento processo di emancipazione della protagonista.
A tratti, l’intensità emotiva viene un po' rallentata da alcune ripetizioni – soprattutto nei dialoghi conflittuali con Rosy – ma se per alcuni può essere visto un po' come un punto su cui soffermare la penna, a parer mio è perfetto per il target scelto dall'autrice. Giovani che si affacciano ai primi mondi degli adulti. Insomma, non ditemi che anche voi non vi siete incaponiti sui dialoghi conflittuali.
È coerente, giusto e se volete comunque segnarlo con una penna... rimango dell'idea che si tratta di peccati veniali in un’opera tanto ricca e stratificata.

Valleyknight: The Hunter and the Pirates è, in definitiva, un romanzo coraggioso e maturo, che non teme di toccare temi scomodi – l’abuso di potere, il trauma della guerra, la manipolazione psicologica – pur restando accessibile a un pubblico giovane.
È anche, e soprattutto, un grande romanzo sull’identità: sul bisogno di capire chi si è davvero, oltre ciò che ci è stato detto di essere.
La scelta di Raven, alla fine, non è solo la fuga dalla Vendetta, ma un atto d’amore verso sé stessa, il rifiuto di un destino imposto.

Con questo ultimo capitolo, Lisa chiude il suo ciclo narrativo con onore, lucidità e cuore. 
Un percorso di crescita professionale assolutamente invidiabile.
E lascia ai lettori una verità preziosa: che non esiste Vendetta più grande della libertà.

Complimenti, Lisa 

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